PRESENTAZIONE

I FRUTTI STA GIÀ VENENDO

A fine gennaio 2020, quando abbiamo dovuto fare i conti con l’avanzare dell’epidemia e dopo poco tempo essa ha ricevuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il riconoscimento di pandemia, non potevamo immaginare cosa sarebbe effettivamente successo nella nostra nazione. Sì, perché in assoluto l’Italia è uno dei Paesi al mondo che sta pagando il prezzo più alto di vittime da Covid-19 e di conseguenze negative sotto differenti profili, soprattutto quello socio-sanitario e quello economico.
Resta ovviamente da contemplare e raggiungere il piccolo, grande porto della liturgia e della preghiera. Severiano di Gabala afferma: «Chi segue la fede ormeggia il suo scafo in un porto tranquillo». A distanza di molti mesi dall’inizio del contagio, hanno sostenuto in parecchi che non dovremmo soltanto provare a ripartire, ma che serve una conversione interiore, autentica, un desiderio sincero di rinascere. In quello stesso modo misterioso che una volta Gesù cercò di chiarire, di notte, a Nicodemo. Nella ricorrente, santa dialettica di ogni vita tra oscurità e luce, morte e vita, peccato e grazia.
Con la Parola da lui commentata, il nostro fratello cappuccino Giuseppe Maria in semplicità ha cercato di offrire ogni giorno validi spunti a coloro che ricevevano le sue meditazioni feriali e festive. Anche quanti non hanno potuto seguirlo in quella fase, ora si trovano in mano un aiuto prezioso per interiorizzare la Parola del Signore e farla diventare luce sul proprio cammino. 
Fra Giuseppe ha avuto l’opportunità di incontrare e sostenere nella Chiesa particolare di Trani-Barletta-Bisceglie tante persone, in ospedale, nelle parrocchie, nelle comunità di vita consacrata. Proprio nelle giornate difficili della prima lunga fase di chiusura in Italia, le riflessioni che il lettore adesso medita, approfondisce, magari rilegge, sono state di vero aiuto. Perciò siamo grati a chi le ha raccolte insieme e ha saputo trasformarle in un dono speciale per molti. Si sente dire spesso in giro che la direzione spirituale affronta tempi di crisi, ma in verità non è in crisi il modello del sostegno, della relazione d’aiuto e della vicinanza ad un padre.
Mancano più che altro i formatori di coscienze, sacerdoti o padri disponibili, che si affianchino a coloro che desiderano essere accompagnati, sentendosi figli e vedendo che la via è piena di curve. Papa Francesco nella Lettera Patris corde (8 dicembre 2020) lo ha ben evidenziato: attraversiamo un tempo di crisi della paternità, con penuria estrema di figure di riferimento, che sappiano dimenticare se stessi e cogliere le necessità dei fratelli-figli prossimi.
Nelle società progredite del Primo mondo i coaches (allenatori) vengono spesso e volentieri profumatamente pagati. Come magari anche alcuni nutrizionisti o altri esperti della salute del fisico. Si fanno centinaia di chilometri per raggiungerli, si destinano energie e tempo alla loro professionalità. Se un sacerdote o un padre spirituale venisse ricercato con la stessa capacità di ascolto e umile sottomissione, avremmo famiglie verosimilmente più salde, più capaci di fronteggiare le inevitabili tempeste della vita.
La preghiera e la Parola rimarranno sempre il nutrimento fondamentale di anime alla ricerca del Bello, del Vero e del Buono. La carità cristiana potrà essere unita come un ulteriore elemento di esercizio quotidiano. Allenandosi continuamente, i frutti verranno, anzi stanno già venendo. Non saranno certo medaglie, né affermazioni personali. A volte invece saranno lutti e sofferenze, che continueranno a riempire le corsie degli ospedali e di sicuro potranno servire a rendere la nostra terra migliore. Come un sacrificio di soave odore, un’offerta a Dio gradita.
Numerose indagini socio-economiche stanno evidenziando anche come le famiglie italiane si stiano indebitando a causa del Covid-19. Non è cosa di poco conto, ad esempio, che siano aumentate le dipendenze dal gioco d’azzardo on-line, giusto per fare un esempio, al di là della comprensibile congiuntura critica con una recessione globale. Le pagine che presentiamo vorrebbero magari riuscire a mostrare come tanti nuclei cristiani hanno avuto l’opportunità di arricchirsi nello spirito, continuando a camminare e soprattutto confidando nell’aiuto che è venuto e verrà dall’alto. La Beata Vergine Maria è garante e mediatrice, Lei è Madre della Provvidenza e della Misericordia.

11 aprile 2021domenica della Divina Misericordia

fra Gianpaolo Lacerenza da Barletta,
ministro della Provinciadei Frati Cappuccini di Puglia